la classe, installazione a parete, banchi e sedie di scuola usati,  350 x 600 x 100,  Careof, Milano 2004

la classe

 Nel corso degli anni  sono nate  alcune Classi, realizzate in modo diverso ma incentrate sul tema delle variazioni all’interno di un sistema, di come queste modifichino il sistema, lo influenzino, lo formino e di come il sistema  infine inglobi le variazioni al suo interno, annullandole.
 Nel corso degli anni  sono nate  alcune Classi, realizzate in modo diverso ma incentrate sul tema delle variazioni all’interno di un sistema, di come queste modifichino il sistema, lo influenzino, lo formino e di come il sistema  infine inglobi le variazioni al suo interno, annullandole. La disposizione dei banchi e delle sedie, tipica della classe scolastica,  segnala variazioni e differenze, rendendo ogni posizione unica e irripetibile all’interno del sistema.  Ogni sistema ha un suo ambiente che fornisce nutrimento (variazioni) al sistema. Il sistema seleziona e incamera le variazioni, ristabilendo sé stesso dopo aver assorbito le variazioni. Mi interessa molto la autoreferenzialità dei sistemi;  tutto quello che accade nei sistemi li fa essere ciò che sono, li fa autodescrivere.

Tipizzazione, termine usato da Alfred Schuetz per rilevare che quantunque noi viviamo il contatto personale alter-ego, tuttavia ciascuno di noi inquadra il soggetto e lo tipicizza, lo fissa in caratteristiche essenziali. Da: Antonio Saccà, Dizionario di sociologia, Roma, 1966.

Analisi della minor distanza.

Metodo che consiste nel misurare, in una determinata area e per tutti i punti che si è convenuto considera­re, le distanze in linea d’aria esi­stenti fra ogni punto e quello più vicino. La somma delle distanze osservate viene, poi, suddivisa per il numero di punti presi in conside­razione, ottenendo cosi la media delle minori distanze dell’area.

Poi si calcola la distanza media pre­vedibile teoricamente, che si ottiene dividendo la superficie dell’area per il numero degli oggetti considerati, estraendone la radice e dividendo il risultato per due. Infine si mettono in rapporto le medie delle due distanze (l’osservata e la teorica), ottenendo un indice; il valore del­l’indice varierà da zero (a cui corri­sponde la massima agglomerazione possibile) a 2,15 (a cui corrisponde invece una distribuzione perfetta ad esagoni, …). L’analisi della minor distanza, con l’impiego del suddetto indice, consente di ottenere misure esatte dei caratteri distributivi di insiemi di oggetti in un’area deter­minata, […].

 Fulvio Fulvi, Dizionario di geografia umana, Roma, 1997

 

Otto classi, Installazione site specific, 70 banchi e 70 sedie di scuola usati, Forte Massimiliano, Isola di S.Erasmo, Venezia, 2009

Otto classi, formate da banchi e sedie di scuola usati, collocati sopra le antiche  piattaforme fortificate su cui erano piazzati i cannoni del forte Massimiliano nell’isola di Sant’Erasmo, Venezia.

 

Otto classi, formate da banchi e sedie di scuola usati, collocati sopra le antiche  piattaforme fortificate su cui erano piazzati i cannoni del forte Massimiliano nell’isola di Sant’Erasmo, Venezia.

Assecondando la forma circolare delle fortificazioni i banchi e le sedie guardano verso l’interno, quasi attratte da una forza centripeta. E’ la dinamica dei rapporti all’interno della  classe, quella particolare tensione che si genera tra individui appartenenti a un gruppo, quella tensione che si ha tra le variazioni (gli individui) e il sistema (la classe). Mi interessano le variazioni all’interno di un sistema, di come queste modifichino il sistema, lo influenzino, lo formino e di come il sistema inglobi le variazioni al suo interno, in parte assecondandole, in parte annullandole. Da qui la posizione di banchi e sedie chiuse a semicerchio e tese  verso un punto centrale interno attorno cui sembrano gravitare, roteando come piccole isole- microcosmi nell’arcipelago di un sistema più grande che a sua volta le ingloba.

 

 

 

 

 classe 300 x 600 cm scotch da imballo su carta Milano 2005

 

 Dal dizionario:  classe  per estens. Gruppo di persone o di oggetti contraddistinti dall’avere un carattere o un gruppo di caratteri comuni. Tipizzazione, termine usato da Alfred Schuetz per rilevare che quantunque noi viviamo il contatto personale alter-ego, tuttavia ciascuno di noi inquadra il soggetto e lo tipicizza, lo fissa in caratteristiche essenziali. Da: Antonio Saccà, Dizionario di sociologia, Roma, 1966
 Dal dizionario:  classe  per estens. Gruppo di persone o di oggetti contraddistinti dall’avere un carattere o un gruppo di caratteri comuni. Tipizzazione, termine usato da Alfred Schuetz per rilevare che quantunque noi viviamo il contatto personale alter-ego, tuttavia ciascuno di noi inquadra il soggetto e lo tipicizza, lo fissa in caratteristiche essenziali. Da: Antonio Saccà, Dizionario di sociologia, Roma, 1966.   Ogni allievo della classe assume  un atteggiamento specifico, variabile all’infinito, ma pur sempre riconducibile ad un atteggiamento tipico  che lo fa essere quel che è, rendendolo riconoscibile. E’ dunque  un lavoro sulle variazioni all’interno del  sistema, di come queste modifichino il sistema, lo influenzino, lo formino e di come il sistema  infine inglobi le variazioni al suo interno, annullandole. Ogni sistema ha un suo ambiente che fornisce nutrimento (variazioni) al sistema. Il sistema seleziona e incamera le variazioni, ristabilendo sé stesso dopo aver assorbito le variazioni. Mi interessa l’ autoreferenzialità tipica del sistema classe:  tutto quello che accade nei sistemi li fa essere ciò che sono, li fa autodescrivere.
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La classe, Installazione a parete, banchi e sedie di scuola usati, 350 x 600 x 100, Palazzetto Tito, Bevilacqua La Masa, Venezia, 2005

E’ un lavoro sulle variazioni all’interno di un sistema, di come queste modifichino il sistema, lo influenzino, lo formino e di come il sistema  infine inglobi le variazioni al suo interno, annullandole. La disposizione dei banchi e delle sedie, tipica della classe,  segnala variazioni e differenze, rendendo ogni posizione unica e irripetibile all’interno del sistema.

 

SAPENDO INCONSAPEVOLMENTE

di Angela Vettese,  testo in occasione della mostra in Palazzetto Tito

 

Da anni, con calma e determinazione, Mariateresa Sartori conduce un lavoro che si centra tecnicamente sul video ma che non si arena all’interno di questo lessico. Il filo conduttore di opere anche molto diverse è anzitutto, ai miei occhi, la loro capacità di raccontare delle storie e di portarle a oscillare tra il microevento e un afflato epico. Peraltro la cifra stilistica dell’artista è una secchezza che non concede alla narrazione che i suoi tratti sintetici, anche quando essa si prolunghi nel tempo. Non c’è spazio per un sentimentalismo evidente, anche se questi documenti aprano voragini di emozioni – riso, attenzione, coinvolgimento, inmedesimazione e così via.

L’artista ha il merito di congiungere istanze morali con accenni alla ricerca scientifica e in generale con la conoscenza: il vero punto di svolta per la storia umana recente, ma soprattutto per quella futura ed in misura che stentiamo a immaginare.

Lo sforzo appare quello di fotografare gli uomini comuni, e attraverso di loro l’uomo nella sua generalità, mentre cercano di capire ciò che vivono: attraverso la scienza, attraverso il senso dell’orientamento, attraverso l’aggregazione in gruppi e i legami di gruppo più o meno forzati. La comprensione del mondo che riusciamo a raggiungere è peraltro forzatamente incompleta e destinata a comportarsi come un asintoto, una parabola che non può  giungere a toccare la linea verticale a cui  tende. Così capiamo senza capire, decidiamo senza avere gli elementi per farlo, agiamo sostanzialmente nel buio.  Ciò che è accaduto su scala filogenetica, alla specie, ovvero la sempre maggiore comprensione del mondo che ci attornia, accade anche su scala ontogenetica nello sviluppo del bambino; peraltro l’evoluzione del sapere comune così come l’educazione individuale sono i compiti più gravosi a cui l’umanità si sottopone, sapendo inconsapevolmente –  e si perdoni un inevitabile ossimoro, che è la medesima chiave del lavoro di Mariateresa Sartori – che questo è l’unico mezzo di difesa. Come gruppi e come individui, nei differenti momenti della storia e nei luoghi della geografia più disparati, impariamo a imparare in modo volenteroso, impegnato, accanito e per questo commovente. Citare nelle maniere più diverse la continua tensione a superare un limite invalicabile è ciò che, in questo lavoro, rende conto dell’eroica grandezza di un’umanità piccola e incerta.

Angela Vettese

 

La classe, installazione a parete,  40 x 30 x 7 cm,  das, cartone, legno , 2000

Classe

 Tipizzazione, termine usato da Alfred Schuetz per rilevare che quantunque noi viviamo il contatto personale alter-ego, tuttavia ciascuno di noi inquadra il soggetto e lo tipicizza, lo fissa in caratteristiche essenziali. Da: Antonio Saccà, Dizionario di sociologia, Roma, 1966.