6’ 50’’ b/n sonoro 2006-2007
Considerando uno spazio dato, osservare come viene creato e determinato nelle sue possibili e infinite configurazioni dalla presenza dell’uomo, dai suoi movimenti, dalle sue traiettorie, dal suo stare fermo, dalla sua lentezza o velocità. Considerare lo spazio vuoto, dunque, come un campo di forze gravitazionali, i cui bordi delineano di volta in volta nuove figure. Lo spazio come un vuoto carico, saturo di forze di attrazione e di repulsione, generate dalla presenza dell’uomo, analizzato quasi come figura geometrica piana in perenne revisione dei propri lati e perimetri e nella continua ridefinizione di linee interne create dalle forze in gioco.